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"Server error", la censura britannica è digitale

Sfoglio per caso il Times e con stupore mi imbatto in un articolo d'archivio del 2010 intitolato "tutti gli errori di Churchill".

Leggendolo, mi cade un mito, si tratta di un elenco infinito di errori e tracotanti arroganze di Churchill che in realtà hanno costretto i sudditi ad inutili, assurdi e, in qualche caso, a stupidi sacrifici: oggi lo scaricano con disonore.

Ciò che mi colpisce è che la cultura comune, i libri di storia, hanno sempre descritto Churchill come uno statista illustre, protagonista di una grande parte della recente storia.

Oggi mi sorgono dubbi e tante domande. Non intendo approfondire, non voglio nemmeno capire se le affermazioni del giornalista che ha scritto l'articolo sono o meno vere, ma da oggi il dubbio sorge.

A giudicare dalle centinaia di commenti all'articolo (poi chiuso ai commenti per "server error")sembra che molti britannici la pensino proprio come il giornalista, etichettando il povero Winston come un arrogante, ignorante e impreparato statista.

Ciò che colpisce è come un articolo giornalistico possa smontare uno dei più grandi statisti in pochi minuti, spegnendo però la diffusione della verità con un laconico "server error".

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